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1. |
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Ora ricordo, eri tu e mi prendevi la mano
Riportandomi a casa, a casa, a casa
Da molto lontano
Dicevo - mi pento, giuro mi pento -
ed ero poco sincero
L’avete fatto mai?
Ora si che sei più bella, ora che non ci sei più
Ma nel cristallo del bicchiere
Ti vedevo ancora ridere
E allora cercavo
La vetta dell’alba annegata nel mio dolce veleno
Vermiglio il suo colore
Ma sulle labbra poi era nero
Ero circondato da una gabbia
E vegliava su di lei la mia ombra più sobria
E solo un gatto cieco al suo lampione
Mi seguiva con il naso per la via
La fortuna l’ha mandato qui da me, dissi
La fortuna me lo porterà via
La fortuna che mi vuole senza te
Quella fortuna ora è ubriaca per la via
Poi in un tremendo déjà-vù mi è sembrato di conoscermi
Un silenzio, un baleno
Ma giuro di essermi stretto la mano
Di fronte al mio niente - piacere Niente -
Nulla ero
L’avete fatto mai ?
Poi ero la fetta di pesca annegata nel vino che bevevo
Io sul ciglio della strada
Burattino retto in piedi dalla luna
Ed ero inutile come una verità
E bugiardo più di una fiaba
Ero il colore della sabbia e vegliava su di lei quell’aurora di carta
Ero il sangue dei fiori
Uccisi dalla noia delle api
Ero io i seni gonfi di una donna
In procinto di cadere
La voce rauca della notte
Spaventava, vibrava nel cuore
Ero io infine Dio
E poi tutto, tutto
Tutto tranne voi
Non eri tu, non ero io
E poi tutto, tutto
Tutto tranne ' Noi '
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2. |
Mr. Fairytale
04:57
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I'm the prostitudeshade's trick
And I sing that song
In the drunk tricky night
Yes I look for some lost good memory inside
I'm the prostitudeshade's trick
And I get back home dragging off my drunk tricky mind upstairs, tonight
As that crown-prince
Near his old naive God-King father
I'll aim to the top step
And waving my vain flag
As a modern fairytale's slave
I'll be free to choose my prison's colours
I'll be free to choose my prison's colours
Again
So let me feel good inside
and insane, yeah insane like a child
Cause when I'll be old and wise
All of my Gods should be weak, no rise
The promises in the breeze
Dancing on ever mistakes road, evil
Even I feel that I'm so exorcised again
I drop behind myself in finding who I am
With no reasons to buy a mirror
Without my name and no gifts nor keys
No one visits your body's prison
Ahat looks like an air cell fluctuating
Like a lazy bumblebee
I express my game
you express my fame
I guess you're as blame as me
So share your pity pain with no greed
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3. |
Notte
05:13
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Notte, il frigo emette un sibilo
Parodia di un Ohm industriale
Le fatiche tuffate nel lino
Abbruttiscono il sopire neghittoso delle cose
E tu
Che torni spesso a prendermi nel sonno e nella boria
E tu
Che hai dipinto le pareti delle stanze che ho abitato
Labirinti senza mura ora che non ci sei più
Costruiti con capelli, tue parole e déjà - vù
Forse mi credevi un angelo asessuato
Un menestrello senza vertigini?
Ma l’ultra - uomo cade di fronte all’armeria
Di una morale senza vanità
E poi non so dipingere, squarciare questo velo
Che copre il mondo e opacizza i bar
Carrozze le parole
Che inseguono i pensieri e cercano un colore che non c’è
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4. |
Tu - parte I
04:22
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Tu, che hai solcato il mio volto
Lambito la schiena
Curvata al grugnire del mondo
Voltando le spalle alla mediocrità
Ritrovavo la mia bellezza nella luce
Dei tuoi occhi marini
Assopendo poi nei tuoi seni
Della gloria che recita la vita ascoltavo
Le vere parole
Le vere parole
Le vere
Tu giovi al mio amore
Alla cura che porto alle cose
Carezza la pelle che ti dono
Carezza le tempie sul tuo petto
Carezza e asciuga le ciglia
Che filtrano la luce alla mia vista
Le forme che mi appariranno, giuro fosse solo un attimo
Io le conserverò
Pervadile queste mie poesie
Dei tuoi diritti è forse il più profondo
E bada: non sono solo mie
Per quanto abbia creduto fino in fondo
Non c’è una migliore condizione per credere alla propria divinità
per esser geniali acuti e belli
Non basta forse un soffio di puerilità?
Mera vanità, questo già lo sai
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5. |
Neve
07:34
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6. |
Le Colline
03:58
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Far leva sul premio di noia
Leva sulla cattedra di sobrietà
Leva sulla boria e sulla mula che annaspa
Al calar della storia
Far leva per salir di una foglia
Non è forse quella l’altezza degli dei?
E allora danzeremo il vento
Come fan le parole
Busseremo alle prigioni
Delle nostre memorie
Assisteremo il nostro mentire
Come un corso d’acqua in piena
Le falene mimeranno la nostra sinfonia
Ed il suono delle vertigini
Che strapperà il tuo raso
E allora so che indosserai
Petali e sorrisi
Giacché li avrai colti dai nostri segreti
Campi del nulla
Le colline
Che al dì traspirano
L’olio della Grecia e sbuffano le fave
Pestate poi dal buio soccombono alla gioia
Ben nota oggi come mediocrità
Le ignorate polveriere
Delle nostre tavole imbandite
Dove stanca e inesistente
Col muso già tuffato nel piatto
E il tuo occhio partorito
Per il grigio scuro
Crepavi autistica
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7. |
Un Di-Di
05:09
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Cristalli discendon salini
Dal monte più alto del mio viso
Sbeffeggian l’ardir’ che rimane
Al rossore giulivo delle mie verdità
Ammicca, poi aperta di sbieco
Degusta di fiele la mia femmina labiale
Al flebile crinale
Del suo dire ormai non più
Cimeli i semi or già rivolti all’umido che piega
Ronfano, Ronfano i sogni, che pigri giocatori
E-D-io perché perde tempo con me?
Ma un Dì di-sperato un folletto rincorse
La noia dei giorni
La gloria degente dei geni che passano invano
Giornate al trastullo
Perdendo la vigna del tempo
Che è prole
Giocando alla sedia tra una alibi ed un gin, gin
Gingillandovevai?
Quando è notte il giorno e piove e che silenzio
E cioè rombo di tuono
E l’anima chiede il conto
E la cassa batte Debito
Balorda aspettativa
Hai il colore del baco e le sue stesse ciglia
Che solo bava di verme e nessun lembo di seta
Nebbia alborea, fumo di cervello
Ormai cotto
Al calore del tuo stesso sincero alito
Con l’aspettativa di non averti più, cara Aspettativa
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8. |
Guimi
05:45
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Denis Cassiere Calabria, Italy
Song and Instrumentals, Inspired by anything from Vivaldi to Blind Willie Johnson, filtered by the inner landscape of Calabria.
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